Salvador Dalì: l’arte di sfidare la realtà
La classe 2 F in visita speciale alla mostra di Salvador Dalì: un’esperienza sensoriale
Il 5 febbraio, la classe 2 F ha visitato la mostra di Salvador Dalì Nella mente del maestro, tra arte e psiche, presso il Palazzo dei Musei di Modena. È stata per noi un’opportunità speciale per conoscere la vita e il mondo artistico del pittore spagnolo.
Dalì, tra gli esponenti più famosi del Surrealismo, mescolava realtà e fantasia per esplorare la mente umana e i suoi sogni. Abbiamo scoperto che la sua vita è stata caratterizzata da comportamenti eccentrici e che, oltre alla pittura, l’artista ha lavorato nel cinema, nella scultura e nella fotografia, lasciando come eredità anche il logo del Chupa Chups!
Questa mostra ci ha catturato fin dal primo momento, a partire dall’esperienza sensoriale in cui siamo stati coinvolti: bendati, abbiamo potuto esplorare con il tatto le sculture esposte e, poi con l’aiuto di un esperto, siamo stati guidati a comprenderne il significato.
Ogni opera, che a prima vista poteva apparire insolita o addirittura insensata, se osservata con attenzione, si è rivelata ricca di dettagli utili e di un profondo messaggio.
L’aspetto più interessante è la genialità con cui Dalì ha saputo creare mondi bizzarri dove oggetti quotidiani si trasformano in simboli di altre realtà. Come ad esempio le formiche, simbolo dell'incombere della morte, l’uovo della rinascita, gli orologi molli, icona della relatività del tempo.
Tra tutti i simboli, i più significativi ci sono sembrati i cassetti che rappresentano lo scrigno dell’inconscio dove vengono nascoste le paure, i ricordi più profondi, i desideri. Aprire quei cassetti e accedere alla parte più oscura di sé stessi, non è sempre facile e, infatti, Dalì ne raffigura alcuni con le maniglie, altri senza, altri con la serratura.
Le sue opere ci hanno fatto riflettere su quanto sia limitata la nostra comprensione della realtà e su quanto l'arte possa aiutarci a cogliere significati che vanno oltre.
Non basta vedere con gli occhi e, forse, nemmeno toccare con i polpastrelli. L’arte richiede intelligenza ovvero la capacità di intelligere, legere intus, leggere dentro l’ opera. E dentro noi stessi.
Le studentesse e gli studenti della 2 F